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Dinamiche economiche in Italia, tra PIL, inflazione e costi del credito

PIL Italia affrontato da Bankitalia con analisi su inflazione, credito e proiezioni economiche per il 2024 in un contesto globale.

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Nell’ultimo bollettino economico pubblicato da Bankitalia, emerge un’analisi dettagliata delle condizioni economiche attuali in Italia, sotto la direzione del governatore Fabio Panetta.

Viene esaminata la crescita del PIL, la situazione inflazionistica e le condizioni di credito che impattano famiglie, imprese e istituti bancari. In un quadro economico caratterizzato dalla politica monetaria restrittiva attuata dalla BCE, sotto la guida di Christine Lagarde, il contesto finanziario italiano mostra complessità e sfide significative.

Le politiche adottate stanno influenzando vari aspetti dell’economia, creando un ambiente in cui il costo del credito rimane elevato e l’accesso ai finanziamenti è più complesso. Questo scenario incide notevolmente sulle decisioni economiche delle famiglie e delle aziende, e la capacità di adattamento a queste condizioni potrebbe definire la traiettoria economica del paese nei prossimi anni.

Economia globale e impatto sul PIL italiano

Bankitalia evidenzia nel suo ultimo bollettino un miglioramento dell’economia mondiale, sostenuto in gran parte dalla robusta crescita degli Stati Uniti, come riportato nell’ultimo World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

tassi BCE

Nonostante ciò, l’Europa, e in particolare l’Italia, non sembra beneficiare allo stesso modo di questo trend positivo. Le proiezioni suggeriscono che nel 2025 l’Italia potrebbe addirittura risultare la meno performante tra le economie del G7.

Questa situazione pone l’Italia in una posizione delicata, dove è fondamentale implementare strategie mirate per invertire tale tendenza e stimolare la crescita economica.

Dettagli sul quarto trimestre 2023 e previsioni per il 2024

Nel quarto trimestre del 2023, nonostante un panorama generale di crescita moderata, si è registrato un significativo incremento degli investimenti, particolarmente nel settore edile.

Questo aumento è stato stimolato dall’accelerazione dei lavori in anticipazione della riduzione dei benefici fiscali, come il Superbonus, che ha incentivato investimenti infrastrutturali e privati. Guardando ai primi mesi del 2024, le proiezioni indicano una leggera crescita del PIL, sorretta soprattutto dal settore dei servizi, anche se il settore manifatturiero continua a mostrare segni di debolezza.

Tale crescita, seppur modesta, rappresenta un segnale positivo in un contesto di incertezze economiche globali.

Inflazione in Italia

Il primo trimestre del 2024 ha visto l’inflazione al consumo rimanere su livelli contenuti, con un rallentamento più marcato dei prezzi previsto per il resto dell’anno.

L’inflazione di fondo, influenzata dal rallentamento dei prezzi dei beni e da una diminuzione meno pronunciata nei servizi, ha mostrato una decrescita. Questo trend riflette una revisione al ribasso delle aspettative inflazionistiche da parte di imprese e famiglie, in risposta alla politica monetaria e alle dinamiche di mercato attuali.

Previsioni inflazionistiche a medio termine

Guardando al futuro, le stime indicano un incremento moderato dell’inflazione per il biennio 2025-2026, ma i valori resteranno ben al di sotto della soglia del 2%.

Questa previsione di stabilità dei prezzi è fondamentale per mantenere il potere d’acquisto delle famiglie e per incentivare gli investimenti aziendali.

La moderazione dell’inflazione potrebbe inoltre spingere la BCE a considerare ulteriori tagli ai tassi di interesse, una mossa che potrebbe fornire un ulteriore stimolo all’economia italiana e europea in un periodo di recupero e di adattamento alle nuove condizioni economiche globali.

Effetti dei rialzi dei tassi BCE sul costo del credito

All’inizio del 2024, il panorama creditizio italiano ha continuato a risentire degli effetti delle politiche monetarie restrittive imposte dalla BCE.

A febbraio, il costo del credito sia per le imprese che per le famiglie è rimasto significativamente elevato, rendendo più arduo l’accesso ai finanziamenti necessari per sostegno e sviluppo. Questa situazione si è protratta dalla riduzione dei prestiti iniziata nel 2023, dovuta non solo alla debolezza della domanda, ma anche ai criteri di offerta più stringenti delle banche.

Questi ultimi sono influenzati da una percezione aumentata del rischio, che ha portato a una politica creditizia più cauta e selettiva, ostacolando ulteriormente la possibilità di espansione economica.

Impatti sui mutui e prestiti alle imprese

Nonostante un moderato calo dei tassi di interesse sui nuovi prestiti bancari, osservato a partire da novembre, il costo globale dei finanziamenti rimane alto.

Particolarmente rilevante è stata la riduzione dei tassi sui mutui residenziali, che ha leggermente facilitato l’acquisto di abitazioni per le famiglie. Tuttavia, le imprese continuano a confrontarsi con costi elevati per i prestiti, soprattutto quelle di piccole dimensioni che subiscono l’impatto maggiore della stretta creditizia.

Questo contesto di costi alti per il credito è particolarmente problematico per il settore manifatturiero, che ha già mostrato segni di sofferenza nelle recenti rilevazioni economiche.

Conclusioni

L’attuale scenario economico italiano è segnato da sfide notevoli, dovute in gran parte alle politiche monetarie restrittive a livello europeo e alla complessa congiuntura internazionale.

Bankitalia, nel suo ultimo bollettino, sottolinea l’importanza di un monitoraggio attento e continuo delle dinamiche di mercato, indispensabile per una gestione prudente dell’economia nazionale. In questo contesto di incertezze e sfide, il ruolo dell’istituzione è cruciale per navigare le acque turbolente dell’economia globale e per preparare il terreno a politiche che possano facilitare la ripresa e la stabilità economica futura.

Le decisioni future della BCE, in particolare riguardo i tassi di interesse, avranno un impatto decisivo nel plasmare le condizioni economiche italiane, sostenendo o frenando la crescita nel medio termine.

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