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Dati finanziari, nuove direttive UE per la protezione dei consumatori

L’UE rafforza il controllo sui dati finanziari, promuovendo la privacy e innovazione con regolamentazioni mirate a proteggere i consumatori.

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Dati finanziari

L’Unione Europea sta intensificando gli sforzi per migliorare la capacità dei consumatori di gestire i propri dati finanziari mediante una nuova proposta di regolamentazione nota come Open Finance.

Quest’iniziativa si propone di semplificare l’accesso a informazioni finanziarie in un formato sicuro e strutturato, facilitando così una maggiore trasparenza e affidabilità nel trattamento dei dati personali.

Allo stesso tempo, si cerca di stimolare l’innovazione e la concorrenza all’interno del settore finanziario, offrendo ai consumatori strumenti più efficaci per confrontare e scegliere tra diversi prodotti finanziari.

Queste misure sono pensate per offrire benefici tangibili sia ai consumatori che alle imprese, garantendo allo stesso tempo che la privacy e la sicurezza dei dati personali siano sempre protette. Analizziamo quindi in dettaglio le specifiche di questa proposta e le sue possibili ripercussioni per il mercato e gli utenti finali.

Controllo dei dati finanziari, un diritto dei consumatori

Giovedì, la Commissione per i Problemi Economici e Monetari (ECON) del Parlamento Europeo ha approvato con una significativa maggioranza di 43 voti a favore, una proposta di regolamento che garantisce ai consumatori il diritto di gestire i propri dati finanziari.

protezione dei consumatori

La proposta prevede che i dati possano essere condivisi in formato leggibile da macchine con istituzioni finanziarie o aziende FinTech, sempre con il consenso dell’utente. Questa decisione rappresenta un cambiamento radicale nella gestione dei dati personali, sottolineando l’importanza della trasparenza e del controllo diretto dei consumatori sulle loro informazioni finanziarie.

Obiettivi e benefici dell’accesso facilitato

L’accesso facilitato ai dati finanziari si prefigge di migliorare i servizi di comparazione di prodotti finanziari e di consulenza personalizzata online. Le istituzioni che detengono dati rilevanti saranno obbligate a renderli disponibili ad altre entità finanziarie, sempre previa autorizzazione dei consumatori.

Questo dovrebbe tradursi in una maggiore competitività e innovazione nel settore. L’obiettivo è duplice: da un lato, incrementare la trasparenza del mercato finanziario, permettendo ai consumatori di fare scelte più informate; dall’altro, stimolare la concorrenza tra le istituzioni finanziarie, potenzialmente abbassando i costi per i servizi e migliorando la qualità delle offerte.

Limitazioni per le big tech

Contrariamente a quanto si potrebbe aspettare in un contesto di “Open Finance“, i parlamentari europei hanno deciso di escludere le grandi piattaforme tecnologiche, classificate come “gatekeeper” nel Digital Markets Act (DMA), dall’essere fornitori di servizi finanziari.

Questa decisione mira a prevenire che queste compagnie possano sfruttare una posizione dominante per controllare il mercato dei dati finanziari. L’intento è chiaro: proteggere il mercato dalla potenziale monopolizzazione da parte di pochi attori dominanti, promuovendo un ambiente più equo e competitivo per le piccole e medie imprese.

Tutela dei consumatori e sicurezza dei dati

I consumatori avranno il potere di decidere come e da chi i loro dati finanziari possono essere utilizzati. Il trasferimento di tali dati a terze parti sarà possibile solo con il consenso esplicito dell’utente, che potrà essere revocato in qualsiasi momento senza costi aggiuntivi.

Inoltre, i membri del sistema di accesso ai dati finanziari dovranno concordare responsabilità contrattuali per eventuali violazioni dei dati, includendo compensazioni per gli utenti in caso di abuso delle informazioni. Ciò rafforza ulteriormente la sicurezza e la fiducia nel sistema, garantendo che i diritti dei consumatori siano sempre al primo posto.

Esclusione di alcuni tipi di dati

Dati sensibili come quelli relativi a polizze vita e salute, oltre a informazioni aziendali riservate o know-how non divulgato, saranno esclusi dalla condivisione obbligatoria.

Questo serve a proteggere le informazioni più delicate e personali, limitando l’accesso solo a quei dati che non compromettono la privacy individuale o la sicurezza aziendale.

Sviluppo di interfacce di alta qualità

Per l’accesso ai dati sarà necessario utilizzare interfacce tecniche di alta qualità, le quali dovranno essere sviluppate secondo standard concordati tra fornitori e partiti autorizzati.

I detentori dei dati potranno richiedere un’adeguata compensazione per i costi sostenuti nella fornitura dell’accesso e nella manutenzione delle interfacce programmatiche. Questo non solo assicura che le interfacce siano efficienti e sicure, ma anche che siano economicamente sostenibili per chi fornisce i dati.

Critiche da parte dell’associazione CCIA

L’Associazione dell’Industria Informatica e delle Comunicazioni (CCIA Europe) ha espresso forti critiche alla proposta, sostenendo che l’esclusione dei colossi tecnologici da un mercato che si vuole “aperto” sia contraddittoria e privi i consumatori di servizi innovativi importanti.

Questa reazione evidenzia il delicato equilibrio tra apertura del mercato e protezione dei dati, un tema al centro del dibattito sull’Open Finance nell’UE.

Verso il futuro dell’open finance

La proposta di regolamento sull’Open Finance segna un’avanzata cruciale per il potenziamento della sovranità dei consumatori sui propri dati finanziari.

Offrendo maggiore trasparenza e rafforzando la sicurezza, questo quadro normativo mira a trasformare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con il sistema finanziario. Nonostante il sostegno generalizzato, le reazioni differenziate tra vari settori sottolineano le complessità e i dilemmi che accompagnano l’equilibrio tra l’apertura del mercato e la tutela dei dati personali.

Questi sviluppi sollevano questioni fondamentali sull’efficacia delle politiche di regolamentazione e sull’impatto a lungo termine delle restrizioni imposte ai giganti tecnologici nel settore finanziario. Man mano che ci avviciniamo a una nuova era di servizi finanziari digitali, sarà essenziale monitorare l’implementazione di queste regole e valutare la loro capacità di promuovere un ambiente equo, competitivo e sicuro per tutti gli attori coinvolti.

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