Banche
Crisi immobiliare commerciale USA: impatto su banche e bond in Europa e nel mondo
Negli ultimi mesi, il mercato immobiliare commerciale negli Stati Uniti ha destato crescente preoccupazione, innescando un effetto domino che si è propagato ben oltre i confini nazionali. Con banche e bond ora sotto osservazione, è cruciale analizzare a fondo questa situazione in continua evoluzione.
Infatti, il vibrante tessuto dei mercati finanziari globali ha recentemente subito un’importante scossa. Mentre Wall Street segna nuovi record, i titoli di giornale internazionali diffondono un altro tipo di notizia: “US commercial real estate contagion is now moving to Europe“, un titolo di Bloomberg che cattura l’attenzione dei lettori.
Questa è solo una delle molte segnalazioni che indicano l’espansione della crisi immobiliare commerciale degli Stati Uniti oltre i loro confini nazionali. In questo articolo, esploreremo l’ascesa di questa crisi e il suo impatto su banche e bond a livello europeo e mondiale.
Crisi immobiliare USA: la preoccupazione delle banche europee e mondiali
Le banche, tradizionalmente pilastri della stabilità finanziaria, ora si trovano sotto un riflettore accecante e le preoccupazioni sono palpabili.
In particolare, le banche tedesche come la Deutsche Pfandbriefbank AG hanno emesso avvertimenti chiari riguardo alle proprie esposizioni al mercato immobiliare commerciale USA. Queste segnalazioni hanno catalizzato la tensione sui mercati globali, mettendo a dura prova la fiducia degli investitori.
L’Europa non è immune all’urto della crisi immobiliare commerciale USA, infatti, i recenti annunci della Deutsche Pfandbriefbank AG hanno sollevato ulteriori preoccupazioni tra gli investitori europei. La banca, infatti, ha preso la decisione di aumentare gli accantonamenti per far fronte ad un rischio tangibile dell’aumento NPL (crediti non deteriorati), definendo quello che sta succedendo attualmente nel panorama finanziario come la più grande crisi immobiliare dalla crisi finanziaria.
Mentre le perdite bancarie si accumulano, anche istituzioni come la New York Community Bancorp e la Aozora Bank giapponese affrontano le conseguenze dell’instabilità del mercato immobiliare commerciale degli Stati Uniti.
La Aozora Bank ha, infatti, dichiarato di aver subito la prima perdita in bilancio da 15 anni a causa degli accantonamenti che ha dovuto effettuare per far fronte al rischio di inadempimento dei crediti erogati alle società immobiliari USA. Si tratta di un crollo vero e proprio, che ha fatto perdere all’istituzione bancaria ben 28 miliardi di yen, ovvero circa 191 milioni di dollari. Stesso discorso per la New York Community Bancorp, che a fine 2023 ha dichiarato perdite per 252 milioni di dollari.
La reazione dei mercati: crollo dei bond e prospettive future
Le reazioni dei mercati sono state immediate e significative, i bond delle banche esposte al mercato CRE USA, come appunto la Deutsche Pfandbriefbank AG e la Aozora Bank, hanno subito crolli drastici, mentre le azioni delle banche coinvolte hanno subito pesanti perdite.
Questi eventi hanno generato preoccupazioni sul contagio e sulla stabilità finanziaria globale. L’incertezza permea l’atmosfera dei mercati, con gli investitori che cercano freneticamente rifugi sicuri.
A questo punto, la vera incognita è se le attuali inquietudini si dissolveranno nei prossimi giorni o se, come già accaduto un anno fa nel marzo del 2023, il panico prenderà il sopravvento e gli investitori liquideranno i titoli bancari del loro portafoglio, portando le autorità finanziare ad intervenire al fine di contenere la vendita massiva dei titoli, per scongiurare l’ombra di una possibile crisi come quella avvenuta nel 2008.
Preoccupante è anche il ritardo nei tagli ai tassi da parte della Federal Reserve, che faticano ad arrivare e, oggi più che mai, sembrano essere sempre più lontani.