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L’importanza dell’indipendenza nel cloud computing

L’Italia rafforza la sicurezza degli ambienti cloud e mira all’indipendenza del cloud computing nella nazione.

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Indipendenza cloud computing in Italia

In un’era dominata dalla digitalizzazione, la sicurezza dei dati e delle infrastrutture informatiche rappresenta uno degli aspetti cruciali per la sovranità di ogni Stato. L’Italia, consapevole di questi rischi e delle potenzialità offerte dal cloud computing, si trova a un bivio strategico: continuare a dipendere da fornitori di tecnologia esterni, spesso extraeuropei, o intraprendere un percorso di maggiore autonomia digitale. Il Consorzio Italia Cloud, aggregazione di aziende italiane leader nel settore, ha mosso passi significativi in questa direzione, sottolineando la necessità di una robusta filiera interna di cybersecurity che possa garantire un elevato livello di protezione e indipendenza.

L’importanza di questa iniziativa risiede sia nella protezione contro i crescenti rischi di attacchi cibernetici che nell’opportunità di stimolare l’innovazione e il progresso tecnologico nazionale. La transizione verso soluzioni di cloud computing gestite internamente potrebbe rafforzare la posizione dell’Italia come un attore indipendente e resiliente sulla scena mondiale del digitale.

L’importanza della sovranità dei dati e dell’indipendenza nel del cloud computing

In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza cibernetica è diventata una priorità assoluta per ogni nazione che desidera proteggere le proprie infrastrutture critiche e i dati sensibili dei propri cittadini. L’Italia, attraverso iniziative come il Consorzio Italia Cloud, ha iniziato a fare passi significativi verso l’indipendenza nel settore del cloud computing. Con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da fornitori esteri, soprattutto extraeuropei, il consorzio ha sottolineato la necessità di sviluppare una filiera italiana di cybersecurity robusta e autosufficiente.

Sovranità digitale Italia

La dipendenza da soluzioni tecnologiche straniere non solo pone rischi legati alla sicurezza dei dati ma mina anche la capacità di una nazione di operare autonomamente in tempi di crisi. Le tensioni geopolitiche e i crescenti rischi di cyber-attacchi rendono imperativo per l’Italia valutare e mitigare i rischi associati all’uso di tecnologie non nazionali. Questo scenario richiede una strategia che protegga i dati critici nazionali ma promuova anche un’industria interna del cloud e della cybersecurity, trasformando così le sfide in opportunità per l’innovazione e lo sviluppo economico.

Verso un futuro di autonomia tecnologica

L’implementazione della direttiva NIS2 è un passo fondamentale per l’Unione Europea e per l’Italia, mirato a rafforzare la sicurezza delle reti e delle informazioni. Questa direttiva apre la strada a una maggiore collaborazione tra stati membri, ma richiede anche che ciascun paese sviluppi capacità indigene per gestire e proteggere le infrastrutture critiche. Per l’Italia, questo significa investire in una politica interna che diversifichi le soluzioni cloud adottate dalla pubblica amministrazione, riducendo la dipendenza da soluzioni extraeuropee che possono essere vulnerabili o difficilmente controllabili in caso di emergenze geopolitiche o tecniche.

Il Consorzio Italia Cloud suggerisce che, oltre a proteggere i dati, è essenziale sviluppare una conoscenza interna che potenzi le regole di cybersicurezza e crei un ecosistema tecnologico distribuito capace di sostenere l’innovazione. Questo approccio permette di garantire una maggiore sicurezza e supporta anche l’economia attraverso la valorizzazione delle imprese italiane attive nei settori del cloud e della cybersecurity, dalle startup alle PMI e le in-house regionali.

La resilienza digitale dell’Italia può essere significativamente rafforzata attraverso una strategia di investimento mirato e di sviluppo delle competenze interne. È cruciale per il futuro digitale del paese non solo mantenere, ma espandere la capacità di governare autonomamente le proprie risorse digitali. Questo implica una maggiore attenzione alla fornitura di servizi cloud che rispettino la giurisdizione nazionale e che non siano suscettibili a interferenze esterne. Inoltre, il “forum shopping“, ovvero la scelta di sedi operative basate su convenienze giuridiche, deve essere attentamente monitorato per garantire che non comprometta la sicurezza nazionale.

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