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Cina, nuovo crollo immobiliare. Country Garden in liquidazione
La crisi immobiliare cinese si intensifica con Country Garden in liquidazione dopo il collasso di Evergrande; impatti economici e riforme governative.
La crisi immobiliare in Cina sta prendendo una piega sempre più preoccupante, con Country Garden, il terzo costruttore di abitazioni più grande del paese, che si trova ora in liquidazione.
Questo avviene in seguito al collasso di Evergrande, che con oltre 300 miliardi di dollari di debito è sull’orlo del default. Country Garden ha fallito il pagamento di un prestito di 530 milioni di dollari, spingendo l’azienda a cercare una soluzione attraverso una procedura di insolvenza volontaria.
La crisi di Country Garden
Situata a Foshan, nella provincia meridionale del Guangdong, Country Garden ha annunciato la sua situazione critica lunedì scorso. La società sta cercando di ristrutturare il suo debito per tutelare creditori, azionisti e clienti. Nonostante abbia attualmente 1.200 progetti in corso in Cina e all’estero, e abbia venduto oltre 770.000 abitazioni nel 2023, la crisi del mercato immobiliare cinese ha colpito duramente l’azienda.
Le restrizioni governative per frenare la speculazione e il sovraindebitamento hanno messo Country Garden in una situazione di liquidità critica, rendendola incapace di onorare le scadenze dei prestiti.
Le cause profonde della crisi
La crisi immobiliare in Cina ha radici complesse, risalenti a diversi anni fa. Sebbene il settore immobiliare abbia contribuito al 28% del PIL nel 2020, il modello di sviluppo ha generato problemi come la speculazione e la bolla dei prezzi delle abitazioni, rendendole inaccessibili a gran parte della popolazione. Un eccesso di offerta ha portato a una situazione di sovraccapacità produttiva e di invenduto, mentre l’indebitamento elevato sia delle imprese che dei consumatori ha aumentato il rischio di insolvenza.
Le conseguenze della crisi
La crisi immobiliare avrà un impatto significativo sull’economia e sulla società cinese, con previsioni che indicano un possibile rallentamento della crescita al di sotto del 6% nel 2024. Questo settore influisce su industria, servizi, commercio e occupazione. Inoltre, il rischio finanziario crescente potrebbe generare una crisi di liquidità e di fiducia nel sistema bancario e nei mercati finanziari, con possibili ripercussioni sulle valute e sui tassi di interesse. La minaccia alla stabilità sociale potrebbe portare a proteste e rivendicazioni da parte di clienti, creditori e azionisti delle imprese immobiliari in difficoltà.
Riforme del governo Cinese
Il governo cinese ha risposto alla crisi con una serie di riforme e regole mirate a raffreddare il mercato, ridurre il debito e promuovere una crescita sostenibile. Tra le misure adottate vi è il “triplo limite rosso” che impone parametri finanziari alle imprese immobiliari e il “codice di 30 articoli” che regola il mercato immobiliare, vietando la vendita di abitazioni non completate e limitando il numero di abitazioni acquistabili. Il “progetto di sviluppo comune” cerca di ridurre le disparità regionali e sociali.
Sfide del governo Cinese
Le riforme del governo non sono esenti da difficoltà e critiche, sia interne che esterne. Il governo cinese è chiamato a bilanciare la stabilità con la crescita e a fronteggiare la resistenza degli interessi locali legati al settore immobiliare. La pressione della comunità internazionale richiede maggiore trasparenza e cooperazione.
Prospettive future e necessità di una visione ampia
La crisi immobiliare in Cina rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti a livello economico e geopolitico. Le riforme del governo, sebbene necessarie, devono affrontare sfide strutturali più profonde. Il governo cinese, nel bilanciare la stabilità e la crescita, deve considerare attentamente la resistenza degli interessi locali e la pressione della comunità internazionale.
La trasparenza e la cooperazione sono essenziali per guadagnare fiducia a livello globale. Per superare la crisi in modo duraturo, la Cina deve adottare una visione strategica che tenga conto degli interessi di tutti gli attori coinvolti, sia a livello nazionale che internazionale, assicurando la stabilità economica a lungo termine.