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Il paradosso bancario italiano: utili in aumento, ma i costi dei conti correnti volano oltre l’inflazione

Critiche delle associazioni dei consumatori alle politiche bancarie e ai costi dei conti correnti sempre più alti.

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Il mondo bancario italiano vive un periodo di opulenza grazie alle politiche espansive della Banca Centrale Europea (BCE).

Tuttavia, questa prosperità non si riflette nei portafogli dei correntisti, che devono affrontare costi dei conti correnti in costante aumento. Il 2022, in particolare, è stato il settimo anno consecutivo di rincaro.

La Banca d’Italia rivela dati allarmanti: i costi superano persino il tasso di inflazione medio.

Costo dei conti correnti in aumento: un’analisi dettagliata

Nonostante i cospicui utili accumulati, le banche italiane hanno deciso di incrementare commissioni e costi base dei servizi dei conti correnti.

La Banca d’Italia ha fornito una prospettiva temporale sull’evoluzione delle spese fisse dei conti correnti. In particolare, dal 2011 al 2022, la variazione delle spese fisse ha contribuito molto alla dinamica dei costi di gestione, sia nelle fasi espansive sia in quelle di contrazione della spesa. Nel periodo espansivo, avviato nel 2016 e ancora in corso, gli incrementi totali ammontano a 27,5 euro, di cui 21,1 riconducibili alle spese fisse.

Nel 2022, i costi tradizionali hanno, invece, raggiunto quota 104 euro annui, con un aumento di 9 euro e 30 centesimi rispetto all’anno precedente. Questo incremento è il risultato di una crescita sia delle spese fisse (contribuendo al 63,4% dell’incremento totale) sia di quelle variabili (36,6%).

Per quanto riguarda i conti online, questi presentano una crescita meno marcata, con un aumento medio di soli 70 centesimi, portando la spesa a 33,7 euro. Al contrario, i conti postali registrano un modesto incremento da 58 a 59,6 euro.

La tendenza al rialzo nei costi di gestione dei conti correnti, evidenziata nel 2022, stando al report fornito dalla Banca d’Italia, è il risultato di un settimo anno consecutivo di aumenti.

Inoltre, viene anche evidenziato che la spesa di gestione mostra un’ampia variabilità tra i tipi di clientela.

Clienti con un profilo di operatività semplificato, come giovani, famiglie e pensionati a bassa operatività, presentano spese inferiori. Al contrario, i profili di consumo più sofisticati affrontano spese maggiori. Questa disparità solleva molti interrogativi sulle politiche bancarie.

Aumento dei costi dei conti correnti non giustificati secondo le associazioni di tutela dei consumatori

Le critiche più dure per quanto riguarda questo aumento dei costi dei conti correnti arrivano dalle associazioni dei consumatori, come UNC e Assoutenti.

Queste criticano aspramente gli aumenti dei costi, definendoli “del tutto ingiustificati”. In particolare, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, esprime la sua indignazione per gli incrementi e sottolinea che le spese fisse sono salite in modo sproporzionato, colpendo anche chi ha una bassa operatività.

Gabriele Melluso di Assoutenti, invece, sottolinea il paradosso della situazione, osservando che la digitalizzazione avrebbe dovuto comportare una riduzione dei costi per i correntisti. Infatti, negli anni si è avuta una marcata digitalizzazione dei servizi bancari e un ricorso sempre maggiore ai conti online, app e home banking da parte dei clienti.

Tutto questo avrebbe dovuto tradursi con una riduzione dei costi per le banche e, dunque, una conseguente riduzione anche dei costi degli utenti, compresi quelli dei conti correnti. Riduzione che non solo non si è verificata ma si è assistito addirittura ad un aumento.

Anche Nicola Crisciuoli, presidente regionale Molise Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) ha detto la sua. Definendo questi aumenti incredibili e ingiustificati perchè ben superiori ai tassi di inflazione registrati nello stesso periodo.

A questa situazione si aggiunge anche la mancanza di sportelli ATM in diverse zone del territorio nazionale, che sta causando una vera e propria assenza di servizi.

Quello che accadrà quest’anno è ancora un’incognita ma con l’ulteriore digitalizzazione dei servizi bancari sarà ancora più difficile per le banche giustificare un ulteriore aumento dei costi dei conti correnti.

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