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Cybersecurity: l’impatto dei bot dannosi  

Bot, automazione essenziale ma quelli dannosi minacciano sicurezza, il rapporto “Bad bot di Thales” rivela record di traffico internet.

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Bot dannosi internet

Il panorama della cybersecurity è sempre più dominato dai bot dannosi, come rivela il rapporto “Bad bot di Thales” di Imperva. Nel 2023, la presenza di questi agenti automatizzati ha raggiunto livelli senza precedenti, rappresentando quasi la metà di tutto il traffico internet. Questo fenomeno, trainato anche dall’uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale, pone sfide significative per la sicurezza online. Esaminiamo da vicino le implicazioni di questo trend preoccupante.

Bot su internet: cosa sono e perché vengono usati

I bot, o robot software, sono programmi informatici progettati per eseguire automaticamente compiti specifici su Internet. Possono essere utilizzati per una vasta gamma di scopi, dal semplice web scraping all’automazione di attività su piattaforme digitali complesse.

Bot internet cosa sono

I bot sono impiegati per una varietà di motivi, sia legittimi che malevoli. Tra le ragioni legittime vi è l’automazione di compiti ripetitivi e noiosi, il monitoraggio delle prestazioni dei siti web, l’interazione con gli utenti attraverso chatbot e assistenti virtuali, e l’indicizzazione dei contenuti per i motori di ricerca.

D’altra parte, i bot possono essere utilizzati anche per scopi dannosi. I bot dannosi, o bot malevoli, vengono creati da cybercriminali per condurre una vasta gamma di attività malevoli online. Questi possono includere:

  • Web scraping malevolo: i bot dannosi possono essere utilizzati per estrarre dati da siti web senza autorizzazione, violando i diritti di proprietà intellettuale e compromettendo la sicurezza delle informazioni.
  • Spam e phishing: alcuni bot vengono programmati per inviare spam e messaggi di phishing su larga scala, al fine di diffondere malware, raccogliere informazioni personali sensibili o ingannare gli utenti per effettuare transazioni non autorizzate.
  • Attacchi distribuiti denial of service (DDoS): i bot possono essere schierati per lanciare attacchi DDoS, sovraccaricando i server di destinazione con un’enorme quantità di traffico illegittimo e rendendo i servizi online inaccessibili agli utenti legittimi.
  • Attività fraudolente: alcuni bot vengono utilizzati per generare falsi clic su annunci pubblicitari online o per manipolare le metriche di engagement sui social media, al fine di trarre profitto in modo fraudolento.

Il crescente impatto dei bot dannosi

Il rapporto “Bad bot di Thales” di Imperva evidenzia che, non solo la quantità di traffico generato dai bot è aumentata, ma anche la percentuale di bot dannosi è salita al 32%. Registrando un incremento per il quinto anno consecutivo. Questi agenti automatizzati costano alle organizzazioni miliardi di dollari all’anno a causa di attacchi che vanno dal web scraping alla compromissione di account e allo spam. Queste minacce non risparmiano nessun settore, con impatti significativi soprattutto nei settori del gaming, della vendita al dettaglio, dei viaggi e dei servizi finanziari.

Il web scraping, in particolare, è una pratica diffusa tra i bot dannosi. Questa può avere conseguenze devastanti per le aziende che dipendono dall’integrità dei loro dati e delle loro risorse online. Allo stesso modo, gli attacchi che mirano alla compromissione e all’acquisizione di account possono compromettere la fiducia dei clienti e danneggiare la reputazione dell’azienda.

Come difendersi dai bot dannosi

Un elemento critico nel contrastare i bot dannosi è la capacità di riconoscerli e contrastarli efficacemente. Tuttavia, i bot dannosi stanno diventando sempre più sofisticati nel mimetizzare il comportamento umano ed eludere le difese tradizionali. Settori sensibili come quelli governativi, dell’intrattenimento e finanziario sono particolarmente bersagliati da questi attacchi che imitano il comportamento umano con un’alta precisione, rendendo la protezione dei servizi online una sfida sempre più complessa.

La crescente complessità dei bot dannosi richiede un approccio olistico alla cybersecurity. Le aziende devono investire in tecnologie avanzate di rilevamento e difesa. Ad esempio, in sistemi di rilevamento delle anomalie e intelligenza artificiale per identificare e mitigare le minacce in tempo reale. Inoltre, è essenziale implementare pratiche di sicurezza solide, come l’autenticazione a due fattori e la crittografia dei dati, per ridurre al minimo il rischio di compromissione.

In conclusione, il proliferare dei bot dannosi rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza online, con impatti finanziari e operativi significativi per le aziende in tutti i settori. Affrontare questa sfida richiede un approccio multifasico, che comprenda sia tecnologie avanzate di rilevamento e difesa, sia una rigorosa vigilanza e formazione del personale. Solo così le organizzazioni possono proteggersi efficacemente da questa crescente minaccia e garantire la sicurezza dei propri servizi online.

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