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GameStop vs gaming online, il futuro del gaming tra fisico e digitale

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L’industria dei videogiochi è in costante mutamento, con il digitale che avanza senza sosta e il mercato fisico che subisce una contrazione. Negli ultimi anni, si è verificata una graduale digitalizzazione del mercato, con una riduzione delle vendite di giochi fisici e un aumento delle offerte online, tra cui download, abbonamenti e streaming.

Questa tendenza ha posto sfide significative per i rivenditori tradizionali di videogiochi, come GameStop, che si trovano ad affrontare una concorrenza sempre più intensa da parte di giganti del settore come Microsoft, Sony, Nintendo, Amazon e Google. Questi colossi hanno investito nello sviluppo di piattaforme e servizi digitali dedicati al gaming.

GameStop e la sua storia unica

Fondata nel 1984 negli Stati Uniti, GameStop è una delle catene di vendita di videogiochi più estese e rinomate al mondo, con oltre 5.000 negozi in 14 paesi. La sua attività principale si concentra sulla vendita di giochi, console e accessori, sia nuovi che usati, con un modello di business basato sullo scambio e sulla rivendita di prodotti di seconda mano.

Contrariamente al mercato digitale, che offre modalità di fruizione senza la necessità di un supporto materiale, GameStop si focalizza sulla difesa del mercato fisico, sfruttando la nostalgia dei giocatori per i tempi passati. L’azienda offre un’esperienza d’acquisto unica, consentendo ai clienti di toccare fisicamente i videogiochi, leggere recensioni di altri giocatori e acquistare prodotti di seconda mano. Inoltre, GameStop si è recentemente lanciata nel mercato dei collezionabili, acquistando NFT e altri oggetti digitali legati ai videogiochi.

La crisi dei giochi fisici e le sfide di gamestop

GameStop è tra le vittime più evidenti della crisi dei giochi fisici, che ha subito una contrazione significativa negli ultimi anni a causa della digitalizzazione del mercato. Secondo i dati di Newzoo, nel 2020 il mercato globale dei giochi fisici ha generato un fatturato di 15,4 miliardi di dollari, in calo del 19,8% rispetto al 2019. Al contrario, il mercato dei giochi digitali ha raggiunto un fatturato di 127,8 miliardi di dollari, in crescita del 12,9% rispetto all’anno precedente.

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Questa situazione ha avuto un impatto negativo sui bilanci di GameStop, che ha registrato una perdita netta di 215 milioni di dollari nel 2020, in peggioramento rispetto ai 673 milioni di dollari di perdita nel 2019. La società ha anche dovuto chiudere oltre 1.000 negozi in tutto il mondo, a causa della riduzione della domanda e degli effetti della pandemia di Covid-19, che ha limitato le opportunità di apertura e di afflusso di clienti.

Per contrastare questa tendenza, GameStop ha avviato una strategia di trasformazione digitale, prevedendo una maggiore integrazione tra i canali online e offline, una diversificazione dell’offerta di prodotti e servizi, una partnership con Microsoft per la vendita di console Xbox e abbonamenti Xbox Game Pass, e una riorganizzazione del management, con l’inserimento di nuovi dirigenti provenienti da aziende come Amazon, Chewy e Google.

L’evolvere dei giochi online e le modalità di fruizione

Il mercato digitale rappresenta l’evoluzione dei giochi online, offrendo nuove opportunità e sfide per l’industria dei videogiochi. Il gaming online permette di giocare tramite una connessione internet, fornendo accesso a contenuti, servizi e funzionalità aggiuntive come il multiplayer, le chat, le classifiche, gli aggiornamenti, i DLC e le microtransazioni.

Il gaming online comprende diverse modalità di fruizione, tra cui il download, che implica scaricare il gioco su un dispositivo tramite piattaforme online come Steam, PlayStation Store, Xbox Live, Nintendo eShop e Epic Games Store. Il download richiede il pagamento di una licenza digitale e spazio di archiviazione sul dispositivo.

Un’altra modalità è l’abbonamento, che prevede il pagamento di una quota periodica per l’accesso a un catalogo di giochi senza la necessità di scaricarli o installarli. Servizi di abbonamento noti includono Xbox Game Pass, PlayStation Now, EA Play, Apple Arcade e Google Play Pass.

Infine, c’è lo streaming, che consente di giocare a un videogioco senza scaricarlo o installarlo sul proprio dispositivo, accedendo a una piattaforma online che esegue il gioco su un server remoto e lo trasmette in tempo reale sullo schermo del giocatore. Servizi di streaming noti includono Google Stadia, Amazon Luna, GeForce Now, PlayStation Now e Xbox Cloud Gaming. Lo streaming richiede il pagamento di una licenza digitale o di un abbonamento, oltre a una connessione internet veloce e stabile.

Queste modalità offrono una maggiore comodità, convenienza, qualità e varietà di esperienza di gioco, ma presentano anche rischi e sfide sia per i consumatori che per i produttori.

Il futuro del gaming, fisico o digitale?

La sfida tra GameStop e il digitale è una lotta tra due visioni del futuro del gaming: da un lato, la nostalgia del gaming fisico; dall’altro, la comodità e la flessibilità del digitale. È difficile prevedere chi uscirà vincitore da questa sfida. Mentre il mercato fisico è in declino, conserva comunque un seguito appassionato. D’altro canto, il digitale è in costante crescita, ma non ha ancora conquistato completamente tutti i giocatori.

La coesistenza di entrambi i modelli potrebbe essere benefica per l’industria dei videogiochi. Il digitale offre comodità e convenienza, mentre il fisico permette di vivere un’esperienza di acquisto più completa e di alimentare la community dei giocatori. La sfida continua e il futuro del gaming rimane aperto a molteplici possibilità.

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