Seguici su

IA

Ia Act: approvato il primo regolamento sull’intelligenza artificiale in Europa 

Avatar

Pubblicato

il

L’Unione Europea ha appena siglato un capitolo epocale nella sua storia con l’approvazione del tanto atteso “AI Act“.

Questo regolamento, votato durante l’incontro dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper I), si configura come il primo insieme di norme vincolanti a livello mondiale per l’intelligenza artificiale.

Un passo audace che posiziona l’UE al vertice delle iniziative normative nel campo dell’IA, rendendola pioniera nell’adozione di linee guida concrete in un panorama internazionale che, fino ad ora, si era principalmente orientato verso codici di condotta volontari e riflessioni.

Obiettivi e scopi dell’IA Act

Il testo dell’AI Act, dopo aver trovato l’accordo politico a dicembre, ha ricevuto il via libera tanto atteso durante l’incontro di Coreper I.

Ma cosa prevede realmente questa rivoluzionaria legislazione sull’intelligenza artificiale? L’UE si impegna a diventare la prima grande potenza mondiale a stabilire regole vincolanti per la rapida evoluzione della tecnologia dell’IA.

Il regolamento mira a garantire che i sistemi di intelligenza artificiale introdotti nel mercato europeo rispettino i diritti fondamentali e i valori dell’UE, promuovendo al contempo investimenti e innovazione nel settore dell’IA nel continente.

Il prossimo passo cruciale per l’AI Act sarà il suo passaggio attraverso l’Europarlamento. Sebbene il percorso sembri più agevole, con una prevista conclusione entro aprile, ciò non implica un’immediata entrata in vigore delle nuove regole.

L’implementazione sarà graduale, con divieti che entreranno in vigore dopo sei mesi e norme sui modelli fondativi che seguiranno dopo altri sei. In sintesi, ci vorrà un anno per l’attuazione completa di questa innovativa legislazione.

Ia Act: l’introduzione dei sistemi di rischio

Il cuore pulsante dell’AI Act risiede nella sua filosofia basata sul rischio. L’obiettivo è classificare l’intelligenza artificiale in base alla sua capacità di causare danni alla società, andando dal rischio minimo a quello inaccettabile.

Più elevato è il rischio, più severe sono le regole. Mentre la maggior parte dei sistemi rientra nella categoria del rischio minimo, quelli identificati come ad alto rischio saranno soggetti a requisiti rigorosi.

Questi includono sistemi di mitigazione del rischio, alta qualità dei set di dati, registrazione delle attività, documentazione dettagliata, informazioni chiare sugli utenti e supervisione umana, oltre a un alto livello di robustezza, accuratezza e sicurezza informatica.

I sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio non sono una categoria uniforme. Essi includono infrastrutture critiche nei settori dell’acqua, del gas e dell’elettricità, dispositivi medici, sistemi per l’accesso alle istituzioni educative, applicazioni nelle forze dell’ordine, controllo delle frontiere e processi democratici.

Un nodo di discussione rilevante riguardava i sistemi di identificazione biometrica, considerati ad alto rischio. Alcuni usi saranno vietati, come i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e il riconoscimento facciale in tempo reale per le forze dell’ordine, con alcune eccezioni ristrette per situazioni come attacchi terroristici imminenti e indagini su reati gravi.

Critiche e perplessità sull’IA Act

Come ogni innovazione legislativa, l’AI Act non è immune da critiche. DigitalEurope, il gruppo imprenditoriale, ha sollevato dubbi già a dicembre, definendo le regole un onere per le aziende.

Le multe per le violazioni, che vanno da 7,5 milioni di euro o l’1,5% del fatturato fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale, sono significative e sollevano preoccupazioni da parte di gruppi come European Digital Rights. Quest’ultimo ha espresso riserve sulla legislazione, sottolineando l’approccio tiepido alle questioni di sorveglianza biometrica e profilazione.

Il destino dell’AI Act ora è nelle mani dell’Europarlamento, e l’UE si prepara ad affrontare una nuova era di regolamentazione dell’IA.

Con un occhio attento alla sicurezza e all’etica, il regolamento stabilisce un quadro normativo che sarà fondamentale per la gestione dell’intelligenza artificiale in Europa. Come l’UE affronterà il bilanciamento tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti e dei valori sarà una narrativa importante che si svilupperà nei prossimi anni.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *