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Prestiti 2024: previsto un ulteriore inasprimento dei criteri di credito nel primo trimestre 

Prestiti e criteri di credito 2024 nell’area euro: Inasprimenti, domanda in calo e prospettive per il futuro.

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Il panorama finanziario nell’area euro ha subito significative oscillazioni nel quarto trimestre del 2023, come evidenziato nel Bank Lending Survey (BLS),uno strumento della Banca Centrale Europea (BCE) che fornisce informazioni sulle condizioni dei prestiti bancari nell’area dell’euro.

Questo report offre uno sguardo approfondito sulle tendenze creditizie del primo trimestre del 2024, esaminando gli inasprimenti degli standard creditizi, le dinamiche della domanda di prestiti e gli impatti sulle condizioni generali dei finanziamenti. Si tratta di un quadro complesso che richiede un’analisi dettagliata.

Inasprimento dei criteri di credito per le imprese e le famiglie nel 2023: cause e conseguenze

Il BLS rivela che gli standard creditizi nell’area euro hanno sperimentato un ulteriore inasprimento nel quarto trimestre del 2023.

Sebbene questo inasprimento sia moderato, si inserisce in un contesto di accumulo delle restrizioni iniziato nel 2022. Le banche hanno adeguato i loro orientamenti interni e i criteri di approvazione dei prestiti, contribuendo a un calo sostanziale della crescita dei prestiti alle imprese.

La percezione del rischio è emersa come uno dei principali motori dell’inasprimento dei criteri di credito sia per i prestiti alle imprese che per quelli alle famiglie.

La minore tolleranza al rischio ha influenzato le decisioni delle banche, guidando l’inasprimento anche per il credito al consumo. Questo fenomeno si riflette nella percentuale netta di banche che hanno segnalato un inasprimento, attenuatosi leggermente rispetto al trimestre precedente ma ancora presente in tutte le categorie di prestiti.

Un aspetto significativo emerso dal BLS è la diminuzione netta della domanda di prestiti da parte delle imprese, della domanda di mutui per l’edilizia abitativa e della domanda di credito al consumo e altri prestiti alle famiglie nel quarto trimestre del 2023. 

Questo calo è stato guidato dai livelli generali dei tassi di interesse e ha rispecchiato il calo degli investimenti fissi da parte delle imprese, insieme alla debole fiducia dei consumatori e alle incertezze nel mercato immobiliare.

Accesso al Finanziamento e impatti delle Misure Regolamentari

L’accesso al finanziamento ha mostrato una dinamica interessante. Sebbene si sia verificato un leggero miglioramento per i mercati monetari, i depositi a lungo termine e i titoli di debito, le banche hanno riscontrato un leggero restringimento nell’accesso ai finanziamenti retail a breve termine e alle cartolarizzazioni nel quarto trimestre del 2023.

Le attività di vigilanza e l’azione normativa hanno giocato un ruolo chiave, contribuendo a livelli più elevati di capitale e di attività liquide nelle banche dell’area euro.

Tuttavia, queste misure hanno anche avuto un impatto netto di restrizione sugli standard di credito e sui margini di credito nella maggior parte delle categorie di prestiti nel corso del 2023.

Prospettive Future: Cosa succederà ai criteri di credito nel 2024

Per il primo trimestre del 2024, le banche dell’area euro si aspettano un ulteriore inasprimento netto dei criteri di credito sui prestiti alle imprese e alle famiglie. Questa previsione sottolinea la persistente incertezza economica e la necessità di una prudenza continua da parte delle istituzioni finanziarie nell’erogare prestiti.

Dato che i termini e le condizioni effettivi concordati nei contratti di prestito nell’ultimo trimestre del 2023 si sono ulteriormente inaspriti, sia per quanto riguarda i prestiti alle imprese, sia per quanto riguarda quelli al credito al consumo, possiamo prospettare, dunque, che questa tendenza continui anche nei primi mesi del 2024.

Tuttavia, è da segnalare che c’è stato anche un allentamento netto dei termini e delle condizioni per i mutui immobiliari, determinato principalmente da una maggiore disponibilità delle banche a concedere prestiti a lungo termine.

Questo fenomeno, però, non è stato accompagnato da una corrispondente diminuzione dei margini di prestito, che si attendono nel prossimo futuro.

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